Lo scandalo dell'osservatorio astronomico
I casi di Arthur Jelling 6
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Alberto Onofrietti
A proposito di questo titolo
Arthur Jelling è un investigatore abbastanza speciale. Anzitutto, non si sente un poliziotto: il suo ruolo nella polizia di Boston è soltanto quello di archivista; lui stesso si definisce un consulente di giustizia. In secondo luogo, le sue inchieste virano volentieri verso scelte umane impreviste, quasi mirasse, lui che, timidissimo, preferirebbe sempre la pace a ogni vittoria, a risanare il disordine del delitto oltre che trovare semplicemente il colpevole.
Lo inviano all'osservatorio astronomico di Candan perché lì la situazione è davvero aggrovigliata. L'equipe di ricercatori ha appena individuato un pianetino, scoperta che coronerebbe la carriera prestigiosa del direttore Federico Travel, il quale vorrebbe chiamare il corpo celeste "Veronica 1983", con il nome dell'assistente che si è prodigata. Dall'accademia giunge però la notizia di un errore di calcolo. Il pianetino è solo un vecchio asteroide da tempo conosciuto. E tutto precipita.
Veronica Fanee è vittima di un tentativo concitato di strangolamento, il professor Travel resta colpito da un grave malore. Autore del tentato omicidio è riconosciuto un giovane da poco assunto come segretario: si chiama Fronder Hass. Sembra lui il colpevole da assicurare alla giustizia. Ma Jelling avverte troppe stranezze e capisce che stavolta non si tratterà di seguire piste e di sorvegliare sospetti: il problema è di sciogliere il groviglio di simboli e significati riposti nel delirio di un pazzo.
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©2011 Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency (P)2018 Audible StudiosCosa pensano gli ascoltatori di Lo scandalo dell'osservatorio astronomico
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Storia
- Maria Margherita Striano
- 22/07/2019
Scoperta di un nuovo genere
Non amavo leggere gialli ma i romanzi di Scerbanenco mi stanno avvicinando a questo genere. L’ascolto dello “scandalo all’osservatorio” mi ha appassionata abbastanza, l’ho completato in pochissimo tempo, grazie anche alla buona interpretazione.
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Storia
- georges
- 27/11/2018
un giallo d'altri tempi ben scritto e congengnato.
un autore che non avevo mai letto. linguaggio un po' antico ma piacevole alla Agatha Christie.
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Storia
- Cliente Amazon
- 19/12/2018
INTERESSANTE
Libro che parte in sordina ma riesce a rapirti e farti arrivare in fondo senza nessun sforzo..
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Storia
- Utente anonimo
- 01/06/2020
emilia 45
mi è piaciuto moltissimo questo libro.Che trama avvincente e, cosa che adoro trasuda umanità. Unica pecca,scusare il quasi strangolamento,come atto di gelosia.Alberto Onofrietti,superbo lettore.
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Storia
- Claudia
- 13/01/2019
Ottimo
Un racconto molto bello e scorrevole, degno del miglior Serbanenco. Ascoltato in un fiato .
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Storia
- carmela
- 21/04/2022
Peccato sia l'ultimo
Ho apprezzato molto questi sei romanzi, quieti e rassicuranti con frasi utilizzate e non più in uso ma di una eleganza fuori dal comune.. Questo in particolare..
Peccato sia l'ultimo..
Consiglio vivamente l'ascolto..
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Storia
- Mila Degrassi
- 08/11/2018
Sorprendente
Parte in sordina.. ascoltavo tanto per passare il tempo.. poi invece mi ha coinvolto.. molto. Bello. Lo consiglio
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Storia
- Utente anonimo
- 15/02/2021
Un po’ sottotono
Non appassionante come gli altri, l’ho trovato un po’ troppo influenzato dall’analisi psicologica applicata. Certo Jelling non si smentisce mai, ma stavolta manca un po’ dell’aspetto spiazzante nella soluzione finale che negli altri racconti ho davvero apprezzato. Il lettore è come sempre bravissimo nel interpretare tutti i personaggi e dando loro una caratterizzazione unica e ben definita!
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Storia
- Laura B.
- 10/12/2018
La comprensione del disagio psichico
Quello che mi ha colpito in questo romanzo è :
- le 2 descrizioni iniziali dei personaggi.
Amo questo tipo di descrizioni, quanto vorrei che tutti, anche nel quotidiano, mi descrivessero, all'occasione, una persona in un modo quantomeno simile a questo. Un incipit così (oltre alla botta di bellezza che procura ) permette di orientarsi subito nel romanzo senza forzarsi di pazientare oltre per riuscire a capire almeno il chi e il dove.
- i modi e le frasi garbate, d'altri tempi, la nauralezza della nobiltà d'animo di certi personaggi.
- Sono stata colpita dall' empatia di Jelling verso "l'alienato". La sua (di Scerbanenco) capacità di fare un distinguo tra la persona in sè,con le sue qualità e difetti, e la malattia mentale che la colpisce. Il malato è comunque sé stesso e non la sua malattia.
La malattia diviene la prigione coatta attraverso la quale la persona viene allontanata da se stessa e dal mondo sociale.
Penso che questo concetto, secondo me, ancor oggi così poco recepito, soprattutto nel campo delle malattie mentali, fosse quasi sconosciuto ai più negli anni in cui Scerbanenco scrisse il romanzo (anni 60?).
Per contro ci sono molti punti in cui il romanzo perde di ritmo e si impantana un po' in particolari a mio avviso incostintenti .
Grazie all'ottima interpretazione anche durante questi momenti è possibile pazientare per poter giungere allo svelamento finale.
È un romanzo interessante, se riuscite a tenere a bada un po' di insofferenza per certe lungaggini, vale sicuramente la pena ascoltarlo.
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Storia
- Rosa
- 21/09/2024
Giallo vintage
Ambienti e personaggi che riportano a un’epoca lontana
Costruzione eccellente, giallo d’autore, Scerbanenco non si smentisce mai
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