Cracovia, ottobre 1939. Maria Kazimierza, madre superiora del monastero di Nostra Signora delle Sette Pene, viene trovata uccisa da un colpo di pistola nel chiostro del convento.
La badessa è in odore di santità, le mani sono segnate dalle stimmate e le vengono attribuiti dei miracoli. Un'indagine spinosa attraverso cui conosciamo Martin von Bora, il giovane e aristocratico capitano diviso tra l'obbedienza a Hitler e il senso personale di giustizia coltivato da un'educazione umanistica.
Una ingegnosa combinazione tra romanzo poliziesco e romanzo storico.
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Essendo cresciuto a pane e romanzi storici, posso dire con una certa sicurezza che questo romanzo di Ben Pastor esula dai dettami del genere. Innanzitutto perché, più che di un romanzo storico, si tratta di un sottogenere - il giallo storico - ambientato in questo caso in un passato relativamente recente, cioè la Polonia occupata dai nazisti nel 1939. Tuttavia, quello che rende davvero anomalo (o problematico) questo romanzo è il fatto che il protagonista, e molti personaggi gravitanti attorno lui, appartengono alle forze d’occupazione naziste in Polonia. Ma nessuna paura! La bellissima voce di Valerio Sacco vi farà conoscere, poco a poco, i laceranti dubbi esistenziali di Martin Bora (il protagonista) e il suo crescente disgusto per il regime hitleriano.
Pubblicato per la prima volta nel 1899, Cuore di tenebra trae lo spunto da un viaggio di Conrad al comando di un battello lungo il corso del fiume Congo. Nel romanzo, Marlowe racconta il suo viaggio, tra gli orrori del colonialismo, che culmina nell’incontro con l’enigmatico Kurtz. Francis Ford Coppola si è ispirato a questo romanzo per il film Apocalypse Now. "Cuore di tenebra è certo destinato, in primo luogo all’ascolto" scrive Maria Antonietta Saracino, che ha pensato questa traduzione "per assecondare il ritmo della voce che parla".
"Cuore di tenebra" di Joseph Conrad non è un semplice romanzo, ma un capolavoro che ho amato profondamente e che ha segnato una tappa importante della mia vita. Poterlo ora riascoltare e rivivere, attraverso la lettura strepitosa di Francesco De Gregori, non poteva che essere d'obbligo per me. Certo, il tema è molto impegnativo, ma forse è proprio questo a rendere l'ascolto di quest'opera ancor più importante, o necessario. Perché sì, bisogna dirlo, dopo il colonialismo e due guerre mondiali, c'è oggi ancora il bisogno di riflettere su quel “cuore di tenebra” nascosto nelle profondità della civiltà europea. Una tenebra che, ancor oggi, non sembra averci abbandonato del tutto.
"Accanto al sollievo liberatorio che è proprio del reduce che racconta, provavo ora nello scrivere un piacere complesso, intenso e nuovo, simile a quello sperimentato da studente nel penetrare l'ordine solenne del calcolo differenziale. Era esaltante cercare e trovare, o creare, la parola giusta, cioè commisurata, breve e forte; ricavare le cose dal ricordo, e descriverle col massimo rigore e il minimo ingombro. Paradossalmente, il mio bagaglio di memorie atroci diventava una ricchezza, un seme; mi pareva, scrivendo, di crescere come una pianta."
21 elementi chimici per 21 racconti, ognuno dei quali è un capitolo di un'affascinante autobiografia, che affianca all'arte del vivere quella del lavorare, con amore, intelligenza, ironia e passione.
La lettura di Massimo Popolizio ("Il Divo", "La Grande bellezza", "Mio fratello è figlio unico"), esalta l'opera che la Royal Institution del Regno Unito scelse come il miglior libro di scienza mai scritto.
A scuola noi tutti abbiamo conosciuto Primo Levi come l'autore dei Lager, della Shoah e di "Se questo è un uomo." Ma, aldilà della tragedia dei campi di sterminio, quanti hanno conosciuto il Primo Levi chimico, amante della materia e cantore della vita? Questi suoi racconti, spesso molto intimi e autobiografici, hanno il tutto il sapore della vita vera, della vita vissuta, proprio come nelle storie raccontateci dai nostri nonni. Ed è qui che entra in gioco la grande maestria del narratore, Massimo Popolizio, il quale riesce ad immedesimarsi a tal punto in Primo Levi che vi sembrerà di averlo al vostro fianco, a raccontarvi la sua adolescenza, le sue avventure, i suoi amori, la sua vita. Senza accorgervene, arriverete presto ad amare questo aiudiolibro e il suo indiscusso protagonista, Primo Levi.
Cento anni di memoria. Sessantatré voci recitanti. Settantatré musicisti. La coralità dell'Italia unita nelle sue differenze. Una regione, la Sardegna. Lo strazio di una Madre e l'agonia dei suoi figli soldati. L'urgenza umana e artistica di dare corpo al suono con un gesto di riconoscenza offerto a coloro che pagarono l'immane prezzo dell'inutile strage.
Adattamento, regia e direzione artistica di Daniele Monachella.
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Siete mai stati sull'altopiano di Asiago? Una terra bellissima, fatta di boschi, grandi distese erbose, numerose malghe. E poi ci sono i segni, indissolubili, della strage. Pur essenso passati cento anni, la Grande Guerra ha lasciato segni profondi sull'altopiano, tra trincee, fortezze, reperti, e un immenso ossario che si erge a pochi passi dal centro di Asiago. Il racconto di Emilio Lussu, devo ammetterlo, l'ho trovato ancor più straziante e terribile di quello di Remarque. Grazie alle musiche e all'intepretazione corale, i ricordi di Lussu sono fatti rivivere in maniera estremamente vivida, rendendo l'opera e il suo messaggio ancora più incisivi. Quello che emerge, episodio dopo episodio, sono l'assurdità della strage e la follia dei generali, di fronte alle quali soldati ed ufficiali, in egual misura, si ritrovano terribilmente impotenti.
Il denaro inganna anche quando é virtuale.
Uno dei più importanti studi legali italiani. Due avvocati in lotta per comandarlo. Un fondo d'investimento pieno di soldi, ma che ha ancora poco tempo per trovare qualcosa in cui investirli. Mesi di ricerche serrate e alla fine una scoperta: bitcoin, moneta virtuale che consentirebbe di commerciare liberamente facendo a meno di qualsiasi banca e di qualsiasi Stato. Una trattativa frenetica tra Milano, Londra e l'isola di Jersey. Un'acquisizione conclusa sul filo di lana. E poi?
Romanzo dalle molteplici chiavi di lettura, segnato da un ritmo davvero mozzafiato, "BitGlobal" è al tempo stesso un trascinante thriller, un dissacrante spaccato del mondo della finanza e dei grandi studi legali, una vertiginosa immersione nei meccanismi della crittografia e un'affascinante analisi delle origini e delle contraddizioni irrisolte del sistema monetario attuale. Un audiolibro in cui la moneta, e i meccanismi che ne regolano la circolazione, finiscono per rivelarsi un paradigma delle relazioni umane e dell'insopprimibile bisogno dell'uomo di credere in qualcosa, anche a costo di essere ingannato.
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Volete imparare qualcosa di più su Bitcoin, ma senza fare troppa fatica? "BitGlobal" è l'audiolibro che fa per voi! Questo infatti è una specie di romanzo didascalico (o manuale romanzato), dove la storia è paragonabile ad un thriller e i dialoghi sono delineati in modo tale da permettere all'ascoltatore di imparare qualcosa sull'argomento. Qual è il punto? Il romanzo, se preso da solo, risulterebbe lento, noioso e appesantito; tuttavia, considerato il suo intento "didattico," direi che l'autore ha colto nel segno. Questo formato ha poi un altro grande vantaggio rispetto ad un semplice manuale su Bitcoin, e cioè una descrizione onesta ed obiettiva di come funziona il mondo dell'alta finanza e dei personaggi (businessmen e avvocati) che lo popolano. Insomma, una buona unione tra l'utile e il dilettevole.
A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che ci accomuna come italiani. Una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male, ma anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. Un viaggio particolare, che procede nello spazio e nel tempo, dall'attualità alla ricostruzione storica, passando per il racconto biografico. Ci si sposta dall'infanzia dell'autore vissuta tra la Libia e Roma occupata, alle sue esperienze come corrispondente estero per i grandi quotidiani. Ci si muove in lungo e in largo per la penisola, dalla Milano del teatro alla Trieste di confine, transitando per Bologna dove il Nord incontra il Sud, poi Roma e Napoli per arrivare a Palermo, alle porte di un'altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato.
Ma c'è anche l'Italia di provincia, c'è la Recanati di Giacomo Leopardi, ispiratore e guida in un itinerario che segue le tracce del suo "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani". Si incontrano le testimonianze di grandi scrittori e poeti che all'Italia come nazione hanno dato volto, carattere e lingua prima ancora che esistesse uno Stato. Ciò che resta alla fine del viaggio è una sensazione di sorpresa: la scoperta di aspetti che riflettono un paese diviso ma ricco di enormi potenzialità alle quali raramente accade di pensare.
"Questa nostra Italia" è la lettera d'amore di un raffinato uomo di lettere, che ha imparato a guardare la sua patria da fuori senza però mai smettere di amarla, e di voler partecipare con passione alle sue vicende politiche e umane. Sembra di sentir echeggiare tra le righe di questo libro la celebre esortazione di Piero Gobetti: "Bisogna amare l'Italia con orgoglio di europei e con l'austera passione dell'esule in patria".
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È innegabile che Augias sia uno dei più grandi giornalisti italiani viventi, il quale, dall'alto dei suoi anni e della sua lunga esperienza, può insegnare a tutti noi molte molte cose interessanti sulla storia e la cultura del nostro paese. "Questa nostra Italia" va preso così com'è, e cioè un insieme di ricordi, riflessioni e descrizioni sulle mille sfacettature dell'Italia. Una cosa è certa: potrete non trovarvi d'accordo con alcune riflessioni dell'autore, ma non potrete non rimanere affascinati dal suo bagaglio di erudizione. C'è sempre qualcosa da imparare e, nel caso di Augias, ciò è più vero che mai.