Tra il 7 e il 12 ottobre 1985, una gravissima crisi internazionale coinvolge il nostro paese. Si tratta di quella che viene comunemente chiamata la crisi di Sigonella, dal nome dell’omonima base militare americana siciliana che fu teatro di uno dei momenti di maggiore tensione di questo intrigo mondiale. Tutto cominciò con il sequestro della nave da crociera italiana Achille Lauro da parte di un gruppo di terroristi palestinesi e con la successiva uccisione di un passeggero americano di origini israeliane, Leon Klinghoffer, e si concluse con l’atterraggio presso la base Nato di Sigonella dell’aereo con a bordo il commando di terroristi coordinati da Abu Abbas, un alto esponente del Fronte Nazionale della Palestina. Era la notte tra il 10 e l’11 Ottobre 1985, data che da allora viene ricordata come una delle più significative a livello internazionale per il nostro Paese della seconda metà del del XX secolo, quando a Sigonella si svolse lo scontro tra il governo italiano e la delegazione americana riguardo alla consegna dei terroristi agli americani. Nell’operazione, condotta personalmente da Bettino Craxi (Presidente del Consiglio dell’epoca) e da Giulio Andreotti (Ministro degli Esteri), l’Italia rispose agli alleati statunitensi (quindi al presidente Ronald Reagan, l’uomo più potente del mondo) ribadendo la propria indipendenza, e rifiutando ogni ingerenza. Fu un momento clou nella storia dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, considerato il più grave incidente diplomatico mai successo fino a quel momento.
A raccontarci questa incredibile storia, estremamente più complessa della breve sintesi dei fatti che ti abbiamo appena fornito, ci pensa Matteo Liuzzi nel podcast Audible Original Sigonella 85. In 8 episodi, la serie ripercorre le tappe di questo scontro diplomatico internazionale che ha minacciato gli equilibri mondiali, con la collaborazione di grandi ospiti come Stefania Craxi, figlia dell’allora Presidente del Consiglio.
La serie è narrata da Simone Guida, il fondatore di Nova Lectio, sito web e canale di divulgazione culturale su YouTube Italia dedicato alla storia, alla geopolitica e alle questioni sociali.
Se ti appassionano la cronaca nera e la storia contemporanea, ami gli anni ‘80 e le spy story, Sigonella 85 è la serie giusta per te. Abbiamo chiesto a Matteo Liuzzi e a Simone Guida di raccontarci perché vale la pena ascoltarla.
Intervista a Matteo Liuzzi, autore di Sigonella 85
Audible: Perché hai deciso di raccontare la storia di Sigonella 38 anni dopo i fatti? Cosa c’è ancora da raccontare - o di non chiaro - in questa incredibile vicenda di diplomazia e spionaggio?
Matteo: Ho scelto di raccontare la vicenda Sigonella oggi perché, da appassionato di vecchie storie e vecchi misteri (come Seveso, la Chernobyl d'Italia, ndr) questo è uno di quei frammenti della storia d'Italia che la Storia non ha (ancora?) potuto raccontare.
E non solo perché essendo così "vicina", è ancora difficile da studiare, ma soprattutto perché tutto ciò che Sigonella rappresenta (dallo stranissimo sequestro della nave Achille Lauro fino all'ancor più particolare gestione dei rapporti tra Italia e USA) ha sempre avuto un grande vulnus: nessuno ha mai ascoltato chi, quella notte, era presente alla Base.
Ma stavolta, e forse per la prima volta, finalmente si ha la possibilità di sentire le voci di chi, quella notte, ha assistito all'atterraggio del Boeing egiziano e degli aerei militari americani, rivelando davvero quali fossero le vere relazioni (e i rapporti di forza) che intercorrevano tra il nostro paese e gli Stati Uniti.
Una narrazione che, finora, anche per Segreto di Stato, è stata praticamente impossibile fare.
Audible: Ci racconti come ricostruisci nel podcast la storia e quale metodologia hai seguito per mettere insieme i pezzi? Quali sono le fonti che hai consultato?
Matteo: Per ricostruire vicende di questo tipo, non c'è un metodo. C'è il fascino seduttivo di alcuni personaggi che, in alcuni contesti storici, hanno avuto il coraggio "di dire la loro".
E non mi riferisco solo a Bettino Craxi. Con lui c'è Giulio Andreotti, Yasser Arafat, Ronald Reagan: nomi che sembrano far parte del passato, ma i cui punti di vista sono utili per leggere il presente più che mai.
Per questo, le fonti sono state le più varie: dagli articoli di giornale di quei giorni fino ai memoir dei protagonisti. Ma molto hanno fatto anche la consultazione di archivi audio e video, quali Teche Rai o l'immensa riserva di testimonianze di Radio Radicale, o la Ronald Reagan Library.
Senza dimenticare i ricordi di alcuni protagonisti e gli studi di ricercatori universitari come Matteo Gerlini.
Audible: Tra gli ospiti del podcast ci sono personaggi che vissero da protagonisti la crisi di Sigonella, come Stefania Craxi, la figlia dell’allora presidente del consiglio Bettino. Come e perché hai scelto di farli intervenire nella serie e che cosa apportano alla narrazione dei fatti?
Matteo: Se c'è una missione davvero impossibile, soprattutto per quanto riguarda la politica italiana degli anni 70-80, è entrare nelle stanze del Potere. Chi però può avvicinarsi il più possibile agli usci di queste stanze sono i figli dei "burattinai", come venivano chiamati i politici.
Stefania Craxi, in questo senso, allora, è l'unica che, forse, può dire di aver vissuto la crisi di Sigonella sulla sua pelle. Nel momento in cui suo padre, Bettino Craxi, era l'uomo più "attenzionato" del mondo, lei lo aveva in casa. A parlare di politica, ovviamente, però, grazie a lei, possiamo comprendere lo stato d'animo di un uomo, o meglio di un padre, che in quel momento stava decidendo le sorti non solo del suo paese, ma del mondo intero.
Intervista a Simone Guida - narratore di Sigonella 85
Audible: Simone, tu nel 1985 non eri ancora nato. Come hai conosciuto e ti sei appassionato alla vicenda di Sigonella?
Simone: C’è da ammettere che la crisi di Sigonella non è qualcosa di cui si parla tutti i giorni. Dopo quasi quarant’anni, credo che si sia trasformata un po’ in un evento da nerd della storia e della geopolitica. Personalmente, ho scoperto la vicenda soltanto cinque-sei anni fa, mentre mi informavo per pura curiosità personale sulla geopolitica e sui rapporti tra Italia e Stati Uniti, che ho sempre visto come una relazione subalterna del nostro paese nei confronti dello Zio Sam. Sigonella mi ha incuriosito proprio per la sua natura di crisi diplomatica, dovuta alla volontà dell’Italia di voler stare con due piedi in una scarpa, intessendo relazioni con i paesi arabi ma dovendo comunque rispondere al suo più importante alleato strategico.
Audible: La storia contemporanea è costellata di trame politiche che anche il regista di thriller più navigato farebbe fatica a concepire. La crisi di Sigonella è una di queste, sembra una spy story surreale eppure è avvenuta davvero. Cosa ti ha colpito di più di questo caso leggendo il podcast?
Simone: Solitamente, i protagonisti di queste spy story sono alti rappresentanti dello Stato. Tuttavia, ancora più spesso le conversazioni tra capi di governo o presidenti vengono per così dire “adattate” alla narrazione, e le loro parole possono non trovare riscontro nella realtà. Nel caso di Sigonella, invece, abbiamo una lista di capi di governo, tra cui spiccano sicuramente Bettino Craxi e Ronald Reagan che trattano la crisi diplomatica in prima persona, ognuno con la sua interpretazione dei fatti e delle mosse successive da seguire. In generale, la crisi di Sigonella, a mio avviso, può essere interpretata come una mancanza di comprensione ai massimi livelli. E la storia sviscerata nel podcast ce lo dimostra perfettamente.
Audible: Sei un grande appassionato di geopolitica. Quali sono i fronti che stai seguendo con maggiore interesse (o preoccupazione) in questo periodo?
Simone: Da europeo e italiano, egoisticamente, non posso che dare maggiore attenzione al conflitto in Ucraina, con una Russia le cui mire espansive non sono molto chiare, e alla situazione israelo-palestinese, che potrebbe generare un conflitto su vastissima scala, specialmente considerando il dramma attuale della popolazione palestinese. Nel mondo si stanno consumando tantissime altre guerre, basti pensare al continente africano, di cui quasi mai si parla, ma la mia più grande preoccupazione riguarda la miriade di elezioni che si terranno nel 2024: quattro miliardi di persone chiamate alle urne, tra cui anche i più di 300 milioni di statunitensi. La scelta non riguarderà destra o sinistra, quanto piuttosto capi di governo più o meno inclini alla guerra.
Se ti abbiamo incuriosito, non ti resta che ascoltare la storia di Sigonella e dare un’occhiata agli altri appassionanti podcast di true crime disponibili su Audible!