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Breve storia del mio silenzio
- Letto da: Alessandro Castellucci
- Durata: 6 ore e 5 min
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Sintesi dell'editore
L'infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall'infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro: un bimbo che a quattro anni perde l'uso del linguaggio, da un giorno all'altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità.
"Breve storia del mio silenzio" è il romanzo di un'infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all'insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista.
Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di Lessico familiare diceva: "Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito."
Così Giuseppe Lupo - proseguendo, dopo "Gli anni del nostro incanto", nell'"invenzione del vero" della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano - racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un'Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l'epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica.
E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c'erano.
Cosa pensano gli ascoltatori di Breve storia del mio silenzio
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Generale
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Lettura
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Storia
- marco
- 08/07/2020
Mi aspettavo di più...
Racconto in prima persona, ben scritto, ma l'ho trovato piatto, a tratti falsamente modesto, quasi fuori luogo quando cita impossibili e inarrivabili sogni giovanili da scrittore , come fossero inopportuni per la sua storia personale. Certamente un artista, uno scrittore deve avere talento PROPRIO da esprimere e un pizzico di fortuna per pubblicare. Ma l'infanzia in una famiglia che gli dedica le giuste attenzioni, lo appoggia sempre e lo avvicina al mondo della cultura e dei libri con circoli letterare gestiti da genitori istruiti, che gli offrono la possibilità di laurearsi in una delle università private tra le più vivaci della metropoli milanese, non mi sembrano opportunità che hanno avuto tutti, per le quali sentirsi un "calimero" che si è fatto strada da solo....
Mi ha deluso.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Ivy70
- 24/07/2020
falsamente modesto
Scritto in prima persona. Per un po' ho avuto pietà del piccolo protagonista poi l'ho detestato. Pesante e a dispetto del titolo la storia non è breve. Non ne potevo piu...abbandonato!
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Generale
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Storia
- daniela
- 16/07/2020
troppo autoreferenziale e noioso
per fortuna che...me l hanno letto...lo avrei abbandonato presto!
mi è parso molto costruito
troppo letterario
certo..scrivere e pubblicare un romanzo è davvero un bel sogno che si avvera...ma..il contenuto è veramente noioso
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Generale
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Lettura
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Storia
- Laura Tarasco
- 16/06/2020
Per me noiosissimo
L'ho trovato banale e pesante, nessun entusiasmo nell'ascolto da parte mia, una delusione e noia assoluta, forse non l'ho capito.....
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Storia
- Eugenio_O
- 30/01/2021
Un po’ troppo piatto
Il libro racconta la storia di un bimbo che a seguito della nascita della sorella perde la parola
Questo trauma potrebbe essere alla base del suo futuro amore per la parola, in particolare quella scritta
Nel libro non mancano gli avvenimenti, i commenti spesso profondi.
È un libro scritto bene,ma mi è mancato il trasporto,la gioia , il pianto , l’emozione
Tutto è stato troppo controllato, troppo piano, troppo uniforme
Non posso dire che sia brutto, ma non lo consiglio
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Storia
- Cliente Amazon
- 12/12/2020
pallosissimo
seppure il narratore é molto bravo, ho davvero faticato a finirlo. una noia mortale, storia piatta.
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Generale
- Utente anonimo
- 29/06/2020
Spiacente
Mi sono annoiata. Non ho trovato interessante ne il contenuto e tanto meno la forma
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 22/07/2020
Noioso
Noiosa la voce, noiosa la storia noiosi i riferimenti cinematografici e letterali non riesco a finirlo
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Storia
- marta
- 07/02/2021
L'amore per il futuro
Breve storia del mio silenzio di giuseppe lupo racconta molte storie: quella del protagonista, della sorellina, del babbo e della mamma degli intellettuali del tempo, del leggere, dello scrivere che come l'autore ci dice è "come spostarsi sugli atlanti".
Racconta anche di un silenzio si, ma un silenzio pacato, semplice che aleggia nella storia, nei rimproveri materni se non leggi tornerai come all'inizio, al tuo silenzio.
In tutto il libro c'è una sorta di venerazione per la scrittura, per l'intelligenza, per la ricerca, per la speranza del futuro.
Ci sono state pagine dove ho davvero pensato che il futuro potrà esserci solo grazie alla speranza di un mondo possibile e forse migliore.
"Se il novecento a cui noi apparteniamo avrà il futuro di essere riocrdato, se tua madre ed io avremo il futuro di essere ricordati, dipende da te."
Belle parole da dire ad un figlio alla ricerca del suo futuro.
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Storia
- anna
- 03/10/2020
Noia noia noia
Difficilmente ho fatto tanta fatica a terminare l'ascolto di un libro. Il pretesto della memoria induce l'autore ad un affastellarsi di citazioni talvolta decontestualizzate e di cui ci si chiede a più riprese l'utilità. Intanto la narrazione si perde nella rievocazione di immagini che di evocativo hanno ben poco. Il lettore fa il possibile, ma nulla può contro la monotonia e l'inconcludezza del testo
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