La scomparsa dei colori
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Letto da:
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Luigi Manconi
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Di:
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Luigi Manconi
A proposito di questo titolo
Diventare cieco è un’esperienza drammatica. Significa il consumarsi dei rapporti con il mondo, con le sue misure e i suoi colori, con le sue promesse e le sue sorprese. E significa l’affaticarsi delle relazioni con gli altri e con le cose: le carezze che non giungono a segno e i bicchieri che cadono, l’impossibilità di scrivere una dedica o quella di decifrare un volto. Nel corso di oltre quindici anni, Luigi Manconi – sociologo e militante politico – è passato da una forte miopia all’ipovisione, alla cecità parziale e infine a quella totale. La sua è dunque la storia di una perdita e di una lenta discesa in un buio che non è tuttavia "un calamaio di compatta cupezza", perché "la cecità non è nera. È lattiginosa, a tratti caliginosa. E, talvolta, rivela sprazzi perfino luminescenti". Questo libro è la testimonianza di un percorso di coscienza e conoscenza e il racconto di un mondo nuovo pieno di echi: i suoni di una partita di basket, le note di una canzone, la voce che detta un testo o che dà un comando a un’assistente vocale o quella dell’attore che legge un audiolibro. E le sensazioni tattili: il calore del sole sulla pelle, mani che sfiorano i muri per orientarsi, prese incerte sugli oggetti, tibie che urtano contro gli spigoli. E soprattutto i ricordi, perché alla perdita della vista si accompagnano le peripezie della memoria: le premonizioni dell’adolescenza e i volti che rimangono uguali a com’erano trent’anni fa. E ancora: cosa vede chi non vede? Nella narrazione di Manconi c’è sia la lusinga della disperazione ("il problema di buttarmi o no dalla finestra") sia una costante vena di umorismo, ironia e autoironia. C’è l’accettazione dei limiti imposti dal destino e un elogio della lotta: l’antidoto alla cecità, "che è innanzitutto immobilità", è proprio la lotta, "il movimento che raccoglie e mobilita energie, che produce conoscenza, che persegue mete, che esercita intelligenza".
©2024 Garzanti (P)2024 Adriano Salani EditoreCosa pensano gli ascoltatori di La scomparsa dei colori
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 25/11/2024
il disabile e il mondo
Le riflessioni di Manconi sono estremamente interessanti e spesso estendibili anche ad altre disabilità: ad esempio il paternalismo di certi atteggiamenti di eccessivo aiuto. o una gentilezza che sfocia nel pietismo. Da apprezzare è anche il continuo equilibrio tra una analisi spietata e realista dei problemi e delle difficoltà e la autoironia e la simpatia verso sé e gli altri che ne mitigano l'asprezza. Inizialmente ho trovato faticosa la lettura con la sua intonazione lenta e stentorea e l' accento sardo ma poi mi sono abituata e, considerando anche il metodo faticoso per attuarla, è diventata parte del personaggio, come averlo conosciuto
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Generale
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Lettura
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Storia
- Laura
- 18/11/2024
Libro amico
Grazie al professor Manconi per il grande amore che ci ha dimostrato regalando queste sue riflessioni.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Maria Margherita Striano
- 10/11/2024
Un insegnamento di vita
La lettura cadenzata e chiara ci accompagna nel susseguirsi dei capitoli: esperienza personale dell’autore verso la cecità, modalità quotidiane per far fronte ai disagi e continuare a vivere, senza trascurare i propri interessi. Grazie per averci dato un simile insegnamento!
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