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Le portatrici
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Antonella Civale
A proposito di questo titolo
2 aprile 1985, ore 8.35 A Irisburg, una piccola città nella penisola scandinava, Nikki condivide una vita tranquilla e felice con la sua compagna Simone. Fuori c’è un mondo nuovo: il vecchio mondo patriarcale è stato spazzato via dal Contagio, una pandemia che per generazioni lo ha devastato. Il Contagio infatti era diffuso dagli uomini, che ora vengono quindi tenuti in quarantene a prova di fuga, mentre la società è riservata alle donne, chiamate “portatrici”. Solo così si può evitare che i corpi di portatrici e “diffusori” entrino in contatto. Perché, se questo accade, entrambi sviluppano la malattia che in 48 ore li porta alla morte: la differenza è che il diffusore viene colto da un folle bisogno di fecondare più portatrici possibile prima di morire. La società post pandemica sembra, a prima vista, un’utopia eco-femminista: i cittadini del mondo possono risiedere dove vogliono, mangiare carne è impensabile, il dibattito politico ruota attorno al modo migliore per gestire le risorse limitate e il lavoro è stato abolito. Al suo posto, le portatrici devono svolgere un numero limitato di ore di servizio ogni settimana e, in cambio del contributo dato alla democrazia con il voto, ricevono un’unità abitativa e un buono vita. Ma niente è come sembra e, quando Simone decide di avere un bambino, Nikki scoprirà verità insospettate non solo sulla sua compagna, ma anche su sé stessa e sul loro mondo.
Quando la pandemia di Covid ci ha colpito nella primavera del 2020, Jessica Schiefauer aveva già consegnato il romanzo su cui lavorava da più di un decennio. Ne Le portatrici, Schiefauer costruisce un mondo immaginario plasmato dal Contagio ma anche da nuove tecnologie, modalità di trasporto e metodi di riproduzione, completo di un proprio vocabolario. Un mondo apparentemente più giusto, più verde e luminoso ma che, in realtà, cela un inquietante lato oscuro. In questo nuovo mondo coraggioso, le portatrici lottano ancora con i concetti umanissimi di amore, tolleranza e desiderio, paura, violenza e potere.
©2024 Fandango Libri (P)2024 Audible GmbHCosa pensano gli ascoltatori di Le portatrici
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Generale
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Lettura
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Storia
- Cliente Amazon
- 20/12/2024
Interessante distopia al femminile
Assimilabile al "racconto dell'ancella" per essere una distopia con un punto di vista tutto femminille, ma il femminismo qui non si traduce in nulla di misandrico, anzi sono gli uomini ad essere le vittime e spesso le figure più positive del racconto.
Tanti i temi toccati e in genere in maniera non superficiale, manca tuttavia qualcosa sul piano del climax e del conflitto.
Ad ogni modo nella folta scelta della narrativa distopica "Le portatrici" merita attenzione.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Luciano Camilleri
- 24/01/2025
Non solo futuro!
Una umanità di un prossimo futuro scardinata da una pandemia che ha diviso di fatto i generi. Governano le femmine mentre i maschi sopravvissuti sono confinati in riserve. La società è sensibile all’ecologia,rispetta ogni biodiversità ma la mancanza di uno scambio fisico e culturale tra i generi ha generato umanità monolitica senza pulsioni . Proprio da questa monogamia cresce il romanzo e la trama si sposta,pur mantenendo il contesto, all’interno della persona, al rapporto tra uomo donna,alla riflessione sulla maternità e paternità e diventa attuale. Un grande plauso ad Antonella Civale per l’ottima lettura e per l’eccellente pronuncia della lingua tedesca.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Flavia
- 23/11/2024
Emblema del potere della propaganda
Vivere facendo esperienza, non cercare di sopravvivere con paure create da altri. Lettura distopica, ma neanche tanto.
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